Addio Jacko, tanta gloria, una sola preghiera.

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michael_jackson_youngLa notizia della morte di Michael Jackson ha fatto il giro del mondo. Tutti si sono preoccupati di pubblicare sui giornali le foto più belle, scrivere i pensieri più accorati, fare via TV i servizi più ampi ed esaustivi.

Tutti i cosiddetti “Vip” hanno detto la loro: chi sulla genialità dell’amico cantante, chi sullo spirito da Peter Pan che Michael aveva, chi sul carattere innovativo, addirittura rivoluzionario della sua musica.

Addirittura, e forse qui era anche doveroso, una lettera di condoglianze del Presidente Obama.

Solo una persona, Diana Ross, ha detto: “Sono molto triste. Prego per lui e per la sua famiglia”.

Non credo che abbia espresso questo pensiero solo perché era una sua cara amica, o perché si tenevano teneramente per mano quando cantavano il mitico pezzo “We are the World”.

Purtroppo il mondo dell’arte in genere si é secolarizzato e schifosamente commercializzato, e quando qualcuno cerca di dare un pensiero cristiano in questo ambiente, non viene considerato o addirittura messo da parte.

Credo che le preghiere di Diana Ross, e tutte le nostre, arriveranno fino all’Altissimo e serviranno da viatico a Jacko e di conforto cristiano alla famiglia.

Alessandro Grecchi

37 pensieri riguardo “Addio Jacko, tanta gloria, una sola preghiera.

    awesmore ha detto:
    2 luglio 2009 alle 4:16 PM

    Quando Michael Jackson e i suoi fratelli erano testimoni di Geova (la madre lo è tutt’ora) forse avrebbe fatto loro piacere il conforto cristiano delle nostre preghiere… forse.
    Ultimamente, però, Michael si era convertito all’Islam ed è morto da musulmano.
    Obiettivamente, e lo dico senza alcun pregiudizio, non era la persona da cui attendersi una testimonianza cristiana nel mondo dello spettacolo.

    Un carissimo saluto

    Alessandro OPSCG ha detto:
    5 luglio 2009 alle 11:33 PM

    PERCHÉ?

    Mah, la testimonianza cristiana di cui parlavo io era quella di Diana Ross!
    So che Michael Jackson aveva delle simpatie per l’Islam o dicamolo pire, si stava avvicinando veramente in modo fotre.
    Non mi risulta, però, che sia mai diventato Mikhail Bin Jackoub (la truzione Araba del suo nome).
    Cioé: la cosiddetta “entrata”, o Professione di Fede, recitando la Fatiha in una Moschea, per tre volte, davanti a un Mufti (come ha fatto Cat Stevens), non l’ha mai fatta.
    E anche se fosse “entrato”, ricordiamoci sempre che إلهٌ واحد – Ila Uáhad – Dio é Uno, quindi una preghiera per salire in Cielo, Michael ha diritto ad averla!

    Mirian Vieira ha detto:
    6 luglio 2009 alle 12:56 PM

    COMPLIMENTO ALESSANDRO E FACEMO ANCHE NOI UNA PREGHIERA A Michael Jackson E A TUTTI LE PERSONE DEL MONDO E IN TUTTI I MONENTI CHE POTREMMO.

    awesmore ha detto:
    6 luglio 2009 alle 3:08 PM

    Caro Alessandro,

    non era mia intenzione essere polemico nei confronti del tuo post, forse c’è stato un fraintendimento.
    Sono convintissimo, ed io l’ho già fatto e lo faccio sempre – anche per le persone non famose – che Michael Jackson abbia diritto ad una preghiera. Anzi a tutte le preghiere che giungono dai buddhisti, musulmani, cattolici, hindu, testimoni di Geova, battisti come Diana Ross, ecc.
    Sono d’accordo pienamente con te, dunque: a nessuno si deve negare una preghiera. Però è anche vero che, per esempio, i testimoni di Geova non accettano di buon grado le preghiere degli altri e non entrano neppure nelle chiese altrui. Questo è risaputo alla grande. Con ciò noi preghiamo ugualmente per lui e per chiunque, proprio perché Dio è il Padre di tutti.

    A quanto risulta dai giornali di tutto il mondo, proprio Cat Stevens era presente quando MJ abbracciò l’Islam. Convertito o no, a questo punto lo sa solo Dio… ma, come dici anche tu, è certo che si era avvicinato fortemente a questa religione.
    Il tuo post parlava di testimonianza cristiana nel mondo dello spettacolo e sinceramente non mi era chiaro che ti riferissi nello specifico a Diana Ross.
    Ecco perché non riuscivo a conciliare il discorso della testimonianza cristiana in riferimento anche a MJ che evidentemente aveva altre convinzioni religiose.

    Tutto qui.
    Ciao

    Alessandro OPSCG ha detto:
    6 luglio 2009 alle 7:35 PM

    Chiarito tutto, visto?

    Carissimo Awesmore, non volevo essere polemico assolutamente, e so che nemmeno tu volevi esserlo.
    Io volevo solo dire che Diana Ross, fra le miriadi di testimonianze secolarizzate e commerciali, ha dato una testimonianza cristiana di preghiera misericordiosa.
    E, quindi, si merita un BRAVA !!!
    Visto che ci siamo capiti?
    Con affetto
    Alessandro OPSCG

    milly ha detto:
    7 agosto 2009 alle 6:09 PM

    mi ferisce molto leggere su un blog cattolico di persone che giudicano qualcuno (male) che peraltro non hanno neanche conosciuto personalmente, ma solo per sentito dire (dai media) credendo alle false informazioni che per anni hanno sporcato e distrutto l’immagine di Michael Jackson che vi ricordo, era figlio di Dio anche lui!
    Gesu’ diceva: non giudicate per non essere giudicati” “misericordia voglio e non sacrificio” “chi e’ senza peccato scagli la prima pietra” ecc. ecc.
    Detto cio’, per chi non e’ informato, Michael Jackson era una persona estremamente intelligente e sensibile, pieno di cultura, amava DIO, e voleva seguire l’insegnamento di Gesu’ (quello cristiano non dei tesimoni di Geova) pur non appartenendo a nessuna fede religiosa (la famiglia era testimone di Geova non lui).
    L’avvicinamento all’islam e’ stato solo per conoscenza culturale, non per aderirne spiritualmente proprio perche’ lui amava la cultura (leggeva letteratura classica, ascolava musica classica, adorava l’arte antica ecc.)
    Lui leggeva la Bibbia, e pregava!
    sorpresi?
    Il suo sogno era sanare il mondo attraverso l’amore e il perdono reciproco!
    Amava i bambini perche’ attraverso loro trovava lo sguardo di DIO (parole sue).
    Lo sapete che Michael Jackson sosteneva economicamente 30 associazioni umanitarie? Lo sapete che per ogni tour devolveva gran parte del guadagno agli ospedali della nazione che lo ospitava andando lui personalmente a trovare i bambini malati di cancro e portando loro dei regali?
    Lo sapete quanti soldi ha avuto di risarcimento dopo l’incidente con la Pepsi e che tutti quei soldi INTEGRALMENTE li ha devoluti per far aprire un centro ustianati pediatrico nello stesso ospedale dove fu ricoverato?
    Volete sapere perche’ non lo sapete? perche’ Michael Jackson non si faceva pubblicita’, teneva nascoste queste cose. Non si vantava, era umile, semplice, non voleva vanagloria.
    E allora se non siete informati su Michael Jackson, perche’ giudicate?
    Volete sapere perche’ da nero e’ diventato bianco?
    perche’ era malato di VITILIGINE, una malattia della pelle che colpisce anche i bianchi e che mangia la melanina.
    Volete sapere perche’ portata le mascherine, era sempre coperto? perche’ con la vitiligine si diventa intolleranti ai raggi solari! Rischio il cancro alla pelle o ustioni solari.
    Volete sapere perche’ Michael Jackson prendeva tutti quei farmaci? perche’ soffriva di LUPUS, una malattia del sistema immunitario che porta a dolori atroci alle ossa e ai muscoli, in quanto sviluppa l’artrite reumatoide, ulcera le mucose del viso, gonfia e spacca la pelle, ecco il perche’ dei cerotti alle mani e anche talvolta al viso.
    State giudicando una persona che e’ stata oltraggiata per anni da vili e bassissime ingiurie di tutti i generi.
    E per chi ancora crede che Michale Jackson era un pedofilo, sappiate che dopo la sua morte il ragazzino che per primo lo incrimino’ ha confessato di essere stato costretto dal padre per estorcergli mooolto denaro!
    Al processo Michael Jackson e’ stato UFFICIALMENTE ASSOLTO, riconosciuto INNOCENTE!
    Sono stati demoliti tutti i capi di accusa, perche’ INFONDATI.
    Informatevi.

    Michael Jackson era una delle piu’ belle, piu’ pure, piu’ dolci, buone e ingenue persone al mondo, e che il mondo ha distrutto, giorno per giorno. Micheal Jackson non e’ morto il 25 giugno, ma e’ morto dentro il cuore molto prima, consumato dal dolore, dalla delusione, dal tradimento di chi gli era accanto, dalla solitudine. Questo era Michael Jackson, e ora se volete pregare per lui fatelo, perche’ non solo merita le preghiere, ma merita anche il rispetto e l’ammirazione per l’uomo che e’ stato sulla terra.

    grazie per l’attenzione.

      Giacomo ha risposto:
      8 agosto 2009 alle 8:39 am

      Cara Milly, ho letto con molta attenzione il Suo commento del quale desidero, anzitutto, ringraziarLa.
      Vengo a sapere da Lei, così come dall’autore dell’articolo e dagli autori dei commenti tante cose su di una persona della quale non ho potuto ignorare l’esistenza solo perché televisione, giornali e media d’ogni genere ne davano in pasto al pubblico d tutto il mondo l’immagine almeno una volta al giorno.
      Premetto che non amo il genere di musica né, tanto meno il genere di spettacolo nel quale il signor Jackson eccelleva: la mia età forse, e la formazione certamente, mi hanno impedito di apprezzarne appieno il valore.
      Detto questo, aggiungo che, in generale, alle cose che si dicono e si scrivono intorno alla vita privata dei divi e delle divine quando sono ancora in vita ho sempre ritenuto saggio e prudente credere il giusto: troppi interessi gravitano intorno al loro personaggio (che spesso schiaccia, deturpa e finisce col rendere irriconoscibile la persona) per poter pensare che sia tutto vero, tutto corrispondente alla realtà.
      Il pubblico -e lo sanno gli scaltri venditori che usano i media- ama le sensazioni forti, e si emoziona di fronte all’orrifico e al sangue. Dal Colosseo ai nostri giorni tante cose sono cambiate, ma l’animo umano, con tutte le sue contraddittorie passioni, è sempre quello. Pronti a commuoverci per l’immagine di un bambino che soffre per finta in un film, siamo capaci della più cinica indifferenza di fonte alle sofferenze vere del bambino rom che sula strada di casa ammorba con la sua presenza il natìo paesaggio: quel bambino rom, a differenza di quello finto del cinema, è sporco, puzzolente, brutto e cattivo…
      Personalmente, quando ho appreso della morte del signor Jackson, ho detto (com’è mia abitudine da sempre, grazie all’insegnamento e all’esempio della mia povera mamma, quando apprendo della morte di una persona) un requiem aeternam. Ho faticato un po’, devo ammetterlo, a cercare di immaginarlo in una posa diversa da quella -a mio gusto non encomiabile- che assumeva sul palcoscenico quando si dimenava con una mano appoggiata sui genitali. Ma è colpa mia: lo scarso interesse per quel genere di spettacolo mi ha sempre tenuto lontano dalla voglia di approfondire la conoscenza del soggetto.
      Anch’io, nonostante la poca simpatia che quelle immagini mi ispiravano, ho sempre creduto che dietro la montagna di accuse infamanti ci fosse il rischio di grosse speculazioni, tentativi di estorsione, intenti pubblicitari e via di questo passo.
      Adesso apprendo tutte queste cose belle ed edificanti. Che dire? Spero, di cuore, che sia tutto vero. Non ho la possibilità, né -devo ammetterlo- l’interesse a farci sopra uno studio approfondito. Ma, ripeto, se apprendessi che tutto quello che Lei, cara Milly, sostiene è vero, ne sarei lieto. L’unica cosa che mi lascia un po’ perplesso, glielo confesso, è questa sorta di beatificazione post mortem che, al pari della sua demonizzazione in vita, mi sembra un tantino esagerata.
      La saluto con grande simpatia.

    milly ha detto:
    8 agosto 2009 alle 4:43 PM

    Grazie signor Giacomo per la sua risposta al mio commento. Anche io non prediligo per la sua musica, anche se apprezzo molte delle sue canzoni.
    Quel che ho detto sul blog e’ vero. E ci sono anche tante altre cose che non ho detto sul suo conto. Comunque se ha la pazienza di fare ricerche sulla sua persona, ora, e’ tutto sul web. I fans di Michael Jackson stanno facendo un grandissimo lavoro per raccontare finalmente la verita’ sull’uomo Michael Jackson.
    Le assicuro che il signor Michael Jackson era tutto fuorche’ quello da sempre descritto dai media, che non so il perche’ hanno volutamente costruire intorno a lui un immagine da mostro.
    Lui era una persona dolcissima, sempre attenta ai bisogni degli altri. Ha molto sofferto da piccolo di mancanza di amore da parte del padre, che lo picchiava duramente e lo puniva per ogni minimo errore durante le prove, fino ad arrivare a rompergli una costola una volta. Lo prendeva sempre in giro dichiarando che non sembrava suo figlio per il suo aspetto fisico (era magrolino) e perche’ crescendo a dire del padre aveva un naso grande (lo chiamava Big Nose naso grande). Il papa’ ha sempre voluto che i figli lo chiamassero Joe e non Papa’. Quindi per loro il padre non era papa’ ma Joe.
    Il piccolo Michael e’ cresciuto cosi. Tra la dolcezza della madre e la durezza del padre. Lui ha preso dalla mamma, la sensibilita’, l’amore per gli altri, la generosita’ (sin da piccolo divideva e regalava le caramelle ai bambini vicini di casa che non le avevano), amava prendersi cura degli animali, a differenza dei fratelli, e amava la musica (sia la mamma che il padre erano musicisti). Michael era un bambino prodigio, con grandissimo talento, e il padre questo lo aveva capito.
    Poi e’ diventato grande e ha deciso di staccarsi dai Jackson5, e iniziare una carriera da solista. Ma ha continuato a coltivare il suo sogno: Neverland. Infatti Neverland era il suo primo grande progetto, costruire un mondo fatto di giochi e spensieratezza dove ospitare bambini sfortunati, malati, orfani, per donargli un giorno di magia (come diceva lui, la magia delle favole, dei fiori, di un tramonto, degli animali, la magia dell’emozione che queste cose fanno provare e che solo i bambini riescono a viverle pienamente), volevare donare AMORE! diceva che voleva fare come insegnava Gesu’, donare AMORE. Questo e’ il senso della sua vita. La musica per lui era solo un mezzo che Dio gli aveva concesso per dare un messaggio importante al mondo: guarire attraverso l’amore. Lui era cosciente del suo talento ringraziava ogni giorno Dio per questo dono, e gli chiedeva di essere guidato per fare la sua volonta’. Sul suo letto di morte hanno trovato un rosario! Alcune fonti hanno dichiarato che lui dormiva con il rosario al polso. Il Reverendo che ha pregato per lui al Memorial era un suo carissimo amico.
    Ma queste cose i media si sono guardate bene dal raccontarle. Il vero Jackson non e’ quello dei giornali scandalistici. Lui ha sofferto moltissimo per tutte le infamie riportate sul suo conto. E’ stata per cosi dire la sua Croce e che lui ha sempre portato con molta dignita’ e rispetto. Non si e’ mai scagliato contro nessuno, si e’ sempre difeso raccontando al pubblico (in America, in Italia non trasmettevano nulla) la verita’.
    Certo non era un santo, ma chi lo e’? Ognuno ha i suoi peccati, e anche Michael non era perfetto come tutti noi. Ma era un anima gentile, buona, delicata, rispettosa, amava la vita, era premuroso e generoso con tutti.
    Ha pagato tantissime cure ospedaliere (che in America sono private) per persone che non potevano permetterselo. E anche il ragazzino che lo accuso’ (costretto dal padre per estorcergli denaro e uscire cosi dalla poverta’) e’ stato curato dal cancro grazie a Michael Jackson che gli ha pagato tutte le cure possibili.
    Questo era Michael.
    Michael Jackson ha anche istituito un importante fondazione mondiale per i diritti dell’infanzia “Heal the World” (Sana il Mondo). Ma questo i media non ce l’hanno mai detto.
    Lui per primo da grande ha perdonato il padre, “ha sentito di doverlo fare” (parole sue), e invitava tutti al perdono, perche’ aveva capito che solo con il perdono e l’amore si puo’ sanare il mondo. Raccomandava sempre i bambini affinche’ ricevessero amore dai genitori, e invitava i figli ha perdonare i genitori (come ha fatto lui) affinche’ l’amore dei figli potesse guarire i genitori dalle ferite ricevute a loro volta dai loro genitori, cosi’ guarendo le generazioni.
    Michael non apparteneva a nessuna fede religiosa, ma la sua intelligenza, la sua sensibilita’, la sua cultura, lo aveva portato a capire cose molto profonde.
    Questo era Michael Jackson con tutti i difetti umani che poteva avere come tutti noi. Era molto timido, molto riservato ma nella vita privata era gioioso e sempre sorridente, gli piaceva fare scherzi agli amici. Sapeva regalare un sorriso a tutti. Sul palco era esplosivo, sfogava le sue frustrazioni e sofferenze sul palco (parole sue).

    Quello che stanno facendo ora non e’ “beatificarlo” ma riscattarlo da tutte le infamie che lo hanno da sempre accompagnato cercando di raccontare la verita’.

    Spero che anche io sia riuscita nel piccolo a fare la mia parte, poi certo una persona puo’ rimanere simpatica o meno simpatica, ma almeno la verita’ viene fuori, e tutte le illazioni (che continuano ad esserci da parte dei media) dovranno essere distrutte. Michael Jackson ha bisogno di essere ricordato per quello che era, una persona prima di tutto. Lui non voleva essere idolatrato, non sopportava di essere un MITO, voleva essere amato come Michael e non come Michael Jackson. Proprio perche’ probabilmente aveva un vuoto d’amore dall’infanzia.
    Lui si e’ sempre definito solo, soffriva la solitudine, si sentiva profondamente solo. Tutti lo adoravano come mito, tutti lo circondavano per interessi economici, i media lo attaccavano per ogni suo respiro inventato cose assurde sul suo conto, l’opinione pubblica credeva ai media.
    Lui ha sempre cercato l’amore, quello vero, quello puro, che solo Dio puo’ dare, ed ora che e’ passato da questa terra io spero e prego che Dio gli dia tutto quello di cui ha sempre avuto bisogno colmandolo di quell’Amore che solo Lui puo’ effondere.

    grazie per l’attenzione.

    milly ha detto:
    8 agosto 2009 alle 5:08 PM

    guardi inserisco questi link da youtube su Michael.

    guardi il dolore negli occhi al 20 esimo secondo del filmato, era durante il processo.
    e guardi la sua sofferenza quando si trova sull’albero a Neverland (lui amava salire sull’albero, forse perche’ si sentiva libero).
    Il resto delle immagini e’ Michael da ragazzo, le sembra una persona perversa?

    e ora guardi qui quanta dolcezza e premura con questa sua fan (consideri che molte fan svenivano davanti a lui) per evitare che collassasse.

    e qui e’ uno dei tanti video in uno dei tanti ospedali pediatrici da lui visitato

    e qui in uno dei tanti orfanotrofi

    ma su youtube ne trova tanti e tanti altri.

    Sono mai stati trasmessi questi filmati in Italia? NO!

    fa molto piu’ comodo “creare” lo scandalo, piuttosto che raccontare di un personaggio pubblico cosi caritatevole e buono.

    milly ha detto:
    8 agosto 2009 alle 5:25 PM

    questo e’ un video sulla sua vitiligine http://www.youtube.com/watch?v=wB3JB8ZOJto

      Giacomo ha risposto:
      9 agosto 2009 alle 12:28 am

      Cara Milly, viviamo in un mondo nel quale tanta gente non trova di meglio da fare che adoperarsi in ogni modo per denigrare tutto e tutti. Il suo impegno nel cercare di far conoscere aspetti positivi di una persona che non c’è più è certamente una cosa molto bella e, aggiungo, molto cristiana. E questo indipendentemente da ogni altra considerazione. Per questo la ringrazio ancora.

    milly ha detto:
    17 agosto 2009 alle 6:19 PM

    nel ringraziarla io per non aver ignorato la verita’ su Michael Jackson, posto un ultimo video.

    e aggiungo un altro piccolo ma non trascurabile dettaglio. Vi ricordate la famosa camera iperbarica su cui la Star avrebbe dormito per non invecchiare secondo la testimonianza dei media?

    Ecco quella camera iperbarica faceva parte di uno degli strumenti che Michael Jackson ha comprato per il centro ustioni da lui fatto costruire con i soldi del risarcimento dopo l’incidente con la Pepsi, e poiche’ era una persona molto attenta a tutto, molto intelligente, amava capire, e amava conoscere, sentiva addosso a se’ la responsablita’ di tutto, era sensibile, prima di cederla per il reparto ustionati per sentirsi tranquillo ha voluto “provarla” adagiandosi all’interno per un attimo. Disgrazia ha voluto che qualcuno gli ha scattato una foto, e quella foto a breve e’ stata poi venduta ai giornali scandalistici con la giustificazione che ha fatto il giro del mondo:” Michael Jackson dorme in una camerea iperbarica per non invecchiare!
    Altra BUGIA.
    E come diceva lui, una bugia raccontata piu’ volte porta a far credere a quella bugia, e la gente ha cominciato a subire le false informazioni prendendole per vere, rovinando per sempre la vita a Michael Jackson.

    grazie per l’attenzione.

    milly ha detto:
    19 agosto 2009 alle 8:05 am

    un messaggio da parte di Michael Jackson per tutti noi:

    vi prego leggete le sue parole. Sullo stesso titolo della canzone e’ stata da lui istituita la fondazione Heal the World.

    pace a tutti.

    milly ha detto:
    19 agosto 2009 alle 8:48 am

    un ‘ultima cosa, perfavore non chiamatelo Jacko. Il nome Wacko Jacko gli e’ stato dato dai giornali britannici in relazione alle tante false informazioni su di lui come soprannome dispregiativo. Jacko e’ la rima di Wacko che significa “pazzo” o “strambo”.
    Lo stesso Michael soffriva molto per questo soprannome e chiedeva lui stesso di non chiamarlo cosi perche’ lo feriva molto. In un intervista dichiaro’ questo:”Don’t call me Jacko. I’m not a jacko, I’m Jackson. I have a heart; it’s not nice. Don’t do it, I’m not a wacko” (non chiamatemi Jacko, io non sono un Jacko, io sono Jackson. Ho un cuore; non e’ carino. Non fatelo. Io non sono un “wacko”).

    Quindi chiamatelo Michael, Michael Jackson, Jackson, Mike, ma non Jacko vi prego.

    milly ha detto:
    19 agosto 2009 alle 5:19 PM

    scusate se risulto forse invadente, ma il mio cuore non riesce a fermarsi.

    Vi posto un altro bellissimo video, di Michael che canta davanti al Presidente Clinton per chiedere finanziamenti alla ricerca sull’Aids, dopo la morte di un ragazzino di nome Ryan White che all’eta di 12 anni si ammalo’ di Aids da una trasfusione in quanto emofiliaco.
    Michael Jackson gli ha pagato tutte le cure, lo ha accolto come un fratello, lo prese a cuore, e visse altri 5 anni, ma all’eta di 18 anni mori!!
    Ora vi domando, e mettetevi una mano sul cuore vi prego, quanti di voi ospiterebbero, e offrirebbero amicizia fraterna, ospitalita’ con un bambino malato di AIDS solo per aiutarlo?
    Lui lo ha fatto! e lo ha fatto tante volte. Ma queste cose non sono mai state dette. I media se ne guardavo bene dal dichiararle. La carita’ non fa scoop.

    milly ha detto:
    20 agosto 2009 alle 12:38 PM

    ecco il video confessione della famiglia Arvizo (una di quelle che accuso’ Michael di molestie sessuali) dove parlano di Michael come una persona meravigliosa e che in realta’ l’amicizia tra il ragazzino (che ora e’ cresciuto) e Michael era assolutamente PURA!!!!!

    Vi prego fatelo girare, ridoniamo la dignita’ a Micheal Jackson! Diffondiamo la VERITA’!!!!

    milly ha detto:
    21 agosto 2009 alle 1:57 PM

    video sull’interrogatorio per l’accusa di molestie, vi prego fate girare. Michael era innocente, guardate i suoi occhi, sentite le sue parole.

    milly ha detto:
    16 settembre 2009 alle 12:58 PM

    salve a tutti, per chi conosce un po’ di inglese ecco un bellissimo sito web sulle opere umanitarie che Michael Jackson ha fatto durante tutta la sua vita.
    Per chi non lo sa, nel tour dell’88 a Roma, e’ stato anche all’ospedale Bambin Gesu’, per donare regali, conforto, e tanti tanti milioni all’istituto.

    buona lettura: http://www.thesilencedtruth.com/

    qui di seguito il relativo video:

    Spero proprio che chiunque legga questo blog si ricreda su Michael Jackson!!!! e come me possa dire: IO AMO MICHAEL JACKSON!!!! e senza vergogna!

    Michael Joseph Jackson ….IO TI AMOOOOOOOO!!!!!! e prego ogni giorno per te!!! Che Dio ti accolga nella Sua Pace, che Gesu’ ti abbracci nel Suo Abbraccio Santo e possa dire “vieni qui figlio mio, perche’ quando avevo sete, tu mi hai dato da bere, quando avevo fame tu mi hai sfamato, quando ero triste tu mi hai dato conforto, quando ero malato tu mi hai visitato!”
    Micheal Joseph Jackson che tu possa cantare insieme agli Angeli la Misericordia di Dio insieme a tutto il PARADISO !!! e un giorno prega per me, perche’ vorro’ incontrarti e abbracciarti per dirti quanto TI AMOOOO!!!!

    Grazie Signore per averlo creato, conservato con il suo candore, per avergli dato un cuore cosi grande, un intelligenza cosi profonda, una bellezza che solo tu puoi dare. Grazie Gesu’ per averci dato Michael Jackson! Prendilo con te ti prego e concedigli di contemplarti in Eterno insieme a tutti i Santi!
    Amen

      Redazione ha risposto:
      16 settembre 2009 alle 9:09 PM

      Ringrazio Milly per questi suoi contributi.
      Devo confessare che grazie al suo contributo ho potuto disporre di informazioni su un personaggio che non conoscevo se non attraverso luoghi comuni e informazioni superficiali.
      Ma il grazie più sentito e sincero è per la sua instancabile ricerca di documentazione che riabilita, agli occhi degli ignoranti come me, l’immagine di una persona che credevamo molto diversa da quella che ci appare adesso.
      Liberare la mente dal pregiudizio e dall’ignoranza è sempre degno di chi segue il vangelo.
      Vorrei anche aggiungere che, in un momento nel quale sembra trionfare l’insulto, la calunnia, l’oltraggio e la diffamazione, è davvero lodevole il comportamento di chi come Milly, contro ogni tendenza, dedica le proprie energie per scoprire il bene che alberga nel cuore dell’uomo.
      Sarò sempre disponibile ad ospitare i suoi commenti a questa pagina e, perché no?, anche un suo articolo.
      Grazie ancora,
      Giacomo

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 12:46 am

    grazie per le sue parole signor Giacomo. L’ignoranza non e’ una colpa se chi di dovere ha occultato per anni e anni la verita’, in questo caso i media.
    Anche io ero ignorante, ora purtroppo anche se troppo tardi ho aperto gli occhi, grazie a tutte le documentazioni che stanno piano piano uscendo da tutte le parti del mondo. E Micheal Jackson inutile dirlo, mi ha aperto la mente, ed e’ entrato con potenza nel mio cuore. Non mi vergogno a dirlo, io lo AMOOO!!! Prego per lui e non smetto di farlo perche’ lo AMO e lo AMO sempre di piu’. Piu’ lo conosco e piu’ lo AMO!
    Da quel giorno, dal 25 giugno io non ho fatto altro che piangere!!! e il pregare per lui e’ l’unica cosa che mi da consolazione, sapendo per fede che gli porta beneficio!
    Michael Jackson era un seme che Dio ha mandato nel mondo per portare un grandissimo messaggio d’amore all’umanita’.
    E ora piano piano tantissima gente sta scoprendo Micheal Jackson e il suo messaggio di pace, di uguaglianza e di amore, grazie ad internet.
    Se ascolta le sue canzoni, sono tutte contro la violenza, contro le guerre, contro il razzismo, contro la sete di potere.
    Ci sarebbe da dire ancora tantissimo su di lui, non basterebbe un libro intero.
    Spero solo che questo blog inneschi almeno l’interesse su di lui, non come mito, ma come uomo.
    Era questo che lui voleva. Usava la musica per dare un messaggio di speranza e di amore. Si sentiva missionario di questo.
    Era una bellissima persona, un animo speciale, molto sensibile, profondo, umile, desiderava AMARE, amava trasmettere AMORE. Abbracciava tutti, amava abbracciare la gente e confortarla come poteva. Amava i suoi fans come un fratello maggiore, non come idolo. Apriva le porte a chiunque avesse bisogno.
    Michael Jackson e’ stata un’ opera di Dio! un ‘opera meravigliosa di Dio.
    Ed io la ringrazio per accogliere i miei interventi, a volte ho temuto di essere invadente, ma ho preferito correre il rischio, io voglio riscattarlo, voglio che la gente conosca la verita’, chi era Michael Jackson veramente!
    Ma ripeto ci sarebbero tante cose da dire ancora su di lui.
    Ha sofferto moltissimo per tutte le accuse che ha subito, dall’inizio degli anni 80 con la leggenda della camera iperbarica, dello sbiancamento artificiale della pelle, della presunta omosessualita’. Cosa non e’ stato detto su di lui!
    Che era strano, se non addirittura pazzo.
    Poi le accuse di pedofilia, lui che amava la castita’ prematrimoniale (educazione ricevuta dalla mamma testimone di Geova), lui che amava la purezza, lui che voleva imitare Gesu’ perche’ era puro, lo voleva seguire nei decreti di amore, con il perdono, con il dare sempre, aiutare il prossimo. Proprio lui, che vedeva nei bambini lo sguardo di Dio. Proprio lui che non voleva perdere l’innocenza del bambino che e’ in ognuno di noi (come diceva Gesu’).
    Un uomo innocente, candido nel cuore, che ha saputo mantenere vivo il bambino che era in lui.
    Lo hanno oltraggiato, usato, tradito, abbandonato, criticato come un essere strano, da tenere sotto il mirino.
    E lui che cercava di difendersi con comunicati, filmati, attraverso le sue canzoni, “childhood” ne e’ un esempio dove inizia con questa frase: “prima di giudicarmi provate ad amarmi ” e questo dice tutto.
    Non ha mai querelato nessuno,ha sempre cercato di dire la verita’ e basta, perdonando sempre.
    Questo era Michael Jackson. Un uomo pieno di ideali, di sogni, di valori.
    Ed io non mi stanchero’ di riscattarne l’immagine, di dire la verita’ e di difenderlo.

    grazie per le sue parole signor Giacomo. L’ignoranza non e’ una colpa se chi di dovere ha occultato per anni e anni la verita’, in questo caso i media.
    Anche io ero ignorante, ora purtroppo anche se troppo tardi ho aperto gli occhi, grazie a tutte le documentazioni che stanno piano piano uscendo da tutte le parti del mondo. E Micheal Jackson inutile dirlo, mi ha aperto la mente, ed e’ entrato con potenza nel mio cuore. Non mi vergogno a dirlo, io lo AMOOO!!! Prego per lui e non smetto di farlo perche’ lo AMO e lo AMO sempre di piu’. Piu’ lo conosco e piu’ lo AMO!
    Da quel giorno, dal 25 giugno io non ho fatto altro che piangere!!! e il pregare per lui e’ l’unica cosa che mi da consolazione, sapendo per fede che gli porta beneficio!
    Michael Jackson era un seme che Dio ha mandato nel mondo per portare un grandissimo messaggio d’amore all’umanita’.
    E ora piano piano tantissima gente sta scoprendo Micheal Jackson e il suo messaggio di pace, di uguaglianza e di amore, grazie ad internet.
    Se ascolta le sue canzoni, sono tutte contro la violenza, contro le guerre, contro il razzismo, contro la sete di potere.
    Ci sarebbe da dire ancora tantissimo su di lui, non basterebbe un libro intero.
    Spero solo che questo blog inneschi almeno l’interesse su di lui, non come mito, ma come uomo.
    Era questo che lui voleva. Usava la musica per dare un messaggio di speranza e di amore. Si sentiva missionario di questo.
    Era una bellissima persona, un animo speciale, molto sensibile, profondo, umile, desiderava AMARE, amava trasmettere AMORE. Abbracciava tutti, amava abbracciare la gente e confortarla come poteva. Amava i suoi fans come un fratello maggiore, non come idolo. Apriva le porte a chiunque avesse bisogno.
    Michael Jackson e’ stata un’ opera di Dio! un ‘opera meravigliosa di Dio.
    Ed io la ringrazio per accogliere i miei interventi, a volte ho temuto di essere invadente, ma ho preferito correre il rischio, io voglio riscattarlo, voglio che la gente conosca la verita’, chi era Michael Jackson veramente!
    Ma ripeto ci sarebbero tante cose da dire ancora su di lui.
    Ha sofferto moltissimo per tutte le accuse che ha subito, dall’inizio degli anni 80 con la leggenda della camera iperbarica, dello sbiancamento artificiale della pelle, della presunta omosessualita’. Cosa non e’ stato detto su di lui!
    Che era strano, se non addirittura pazzo.
    Poi le accuse di pedofilia, lui che amava la castita’ prematrimoniale (educazione ricevuta dalla mamma testimone di Geova), lui che amava la purezza, lui che voleva imitare Gesu’ perche’ era puro, lo voleva seguire nei decreti di amore, con il perdono, con il dare sempre, aiutare il prossimo. Proprio lui, che vedeva nei bambini lo sguardo di Dio. Proprio lui che non voleva perdere l’innocenza del bambino che e’ in ognuno di noi (come diceva Gesu’).
    Un uomo innocente, candido nel cuore, che ha saputo mantenere vivo il bambino che era in lui.
    Lo hanno oltraggiato, usato, tradito, abbandonato, criticato come un essere strano, da tenere sotto il mirino.
    E lui che cercava di difendersi con comunicati, filmati, attraverso le sue canzoni, “childhood” ne e’ un esempio.
    Non ha mai querelato nessuno,ha sempre cercato di dire la verita’ e basta, perdonando sempre.
    Questo era Michael Jackson. Un uomo pieno di ideali, di sogni, di valori.
    Ed io non mi stanchero’ di riscattarne l’immagine, di dire la verita’ e di difenderlo.

    childhood: http://www.youtube.com/watch?v=dVJscGa5vbc

    traduzione:

    Hai visto la mia infanzia?
    sto cercando il mondo dal quale provengo
    perchè è un po che cerco
    tra gli oggetti smarriti del mio cuore
    nessuno mi capisce
    pensano che siano stranezze eccentriche…
    perchè continuo a scherzare
    come un bambino, ma scusate se…
    la gente dice che non sono a posto
    perchè mi piacciono cose semplici…
    sono stato costretto a compensare per l’infanzia
    che non ho mai avuto…
    avete visto la mia infanzia?
    cerco il senso di meraviglia della gioventù
    come i pirati e i sogni avventurosi
    sogni di conquista e di re sul trono…
    prima di giudicarmi, cercate di amarmi
    guardate dentro al vostro cuore e chiedetevi
    avete visto la mia infanzia?
    la gente dice che non sono a posto
    perchè mi piacciono cose semplici…
    sono stato costretto a compensare per l’infanzia
    che non ho mai avuto…
    avete visto la mia infanzia?
    cerco il senso di meraviglia della gioventù
    come storie fantastiche da raccontarsi
    i sogni in cui si osa, guardatemi volare…
    prima di giudicarmi, cercate un po’ di amarmi
    la gioventù dolorosa che ho avuto
    avete visto la mia infanzia…

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:26 am

    scusate non mi ero accorta di aver cliccato due volte, se potete correggere la doppia copia del mio intervento rimane piu’ chiara la lettura.

    Ora vi posto il discorso di MJ alla conferenza di apertura della fondazione la lui istituita “Heal the World” ad Oxford nel 2001 con la traduzione sotto.
    E’ un po’ lunga ma vale davvero la pena. Li c’e’ tutto il suo cuore.

    grazie per la pazienza di seguire le mie letture e i video che posto.

    TRADUZIONE:

    Grazie, grazie miei cari amici, dal profondo del mio cuore per avermi accolto con tanto amore, e grazie anche a Lei, Signor Presidente, per
    avermi invitato, ne sono veramente onorato. Vorrei anche ringraziare Schmuely, che è stato il Rabbino di Oxford per oltre 11 anni. Insieme
    abbiamo lavorato tanto al progetto Heal The Kids, e al nostro libro sui bambini, e in tutto ciò che abbiamo fatto sei stato un amico adorabile e di
    grande aiuto. Vorrei anche ringraziare Toba Friedman, direttrice delle operazioni Heal The Kids, che sta sera è tornata alla sua alma mater dove è stata Marshall Scholar, e anche Marilyn Piels, un altro membro importante del team di Heal the Kids.
    Sono onorato di avere l’opportunità di parlare in un luogo che in passato ha ospitato persone come Madre Teresa, Albert Eistein, Ronald Reagan,
    Robert Kennedy e Malcom X. Ho sentito che anche Kermit la Rana (Muppets Shows, ndr) è stato qui, e mi sono sempre sentito in sintonia con
    l’affermazione di Kermit che non è facile essere verde. Sono sicuro che per lui non sia stato tanto più facile di quanto non lo sia per me ora.
    Durante un sopralluogo qui ieri, non ho potuto fare a meno di rendermi conto della grandezza e della maestosità di questa grande istituzione, per
    non parlare delle brillanti menti che per secoli hanno popolato questi
    corridoi. I muri di Oxford, non solo hanno ospitato i più grandi geni della
    filosofia e della scienza – ma hanno anche lanciato alcuni dei più grandi
    autori di letteratura infantile, da JRR Tolkien a CS Lewis. Oggi mi hanno
    permesso di visitare il salone della Chiesa di Cristo per vedere Alice nel
    Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll immortalata nei vetri delle
    finestre. E persino uno dei miei compaesani, il grande Dr. Seuss ha
    graziato questi saloni lasciando un segno nell’immaginario di milioni di
    bambini in tutto il mondo.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:27 am

    Credo di dover iniziare giustificando la mia presenza qui ed elencando le
    qualità che sta sera mi permetteranno di tenere questo comizio.

    Amici, non pretendo di avere la stessa esperienza accademica di coloro che
    hanno parlato in questa aula in passato, come sicuramente loro non possono
    dire di saper fare il moonwalk – e sapete, Einstein era veramente maldestro
    in questo. Ma sicuramente posso dire di aver visto e conosciuto luoghi e
    culture che la maggior parte della gente non conosce nemmeno. La conoscenza
    non è fatta solo di biblioteche piene di carta e inchiostro – è anche fatta
    dai volumi di conoscenza che sono scritti nel cuore degli uomini, modellati
    sull’animo umano e incisi nella psiche di tutti noi.
    E amici, ho raccolto talmente tante esperienze in questa mia vita
    relativamente breve che non riesco a credere di avere solo 42 anni. Spesso
    dico a Schmuely che dentro di me mi sembra di avere almeno 80 anni – e
    stasera cammino anche come se avessi 80 anni
    Vi prego quindi di ascoltare il mio messaggio, perché ciò che vi dirò stasera può aiutarci a guarire l’umanità e il nostro pianeta.

    Per mezzo della grazia di Dio, ho avuto la fortuna di raggiungere molti
    degli obiettivi professionali e artistici che mi ero prefisso quando ero
    più giovane. Ma questi, amici, sono solo record, e i record non sono
    sinonimo della mia personalità. Anzi, quel ragazzino carino che cantava
    Rockin’ Robin e Ben alla folla in adorazione non era necessariamente lo
    stesso che si celava dietro quel sorriso. Sta sera, più che come un icona
    del Pop (qualsiasi cosa significhi) vengo da voi come l’icona di una
    generazione, una generazione che non sa più cosa significa essere bambini.

    Siamo tutti il prodotto della nostra infanzia.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:28 am

    Io sono il prodotto di un’assenza completa di infanzia, la mancanza di
    quell’età preziosa e meravigliosa in cui ci interessa solo giocare,
    completamente persi nei nostri genitori, in cui l’unica preoccupazione è
    studiare per il compito di grammatica del lunedì mattina.
    Quelli di voi che conoscono i Jackson Five, sanno che ho iniziato ad
    esibirmi all’età di 5 anni e che da allora non ho mai smesso di ballare o
    cantare. E mentre cantare e ballare rimane senza ombra di dubbio una delle
    mie più grandi gioie, quando ero giovane volevo solo essere un ragazzino
    normale. Volevo costruire le case sugli alberi, fare le battaglie con i
    palloncini ad acqua, e giocare a nascondino con gli amici. Ma il fato ha
    voluto diversamente e non mi restava altro che invidiare gli altri che
    giocavano e si divertivano intorno a me. Non c’era un attimo di distrazione
    dal mio lavoro.
    La domenica andavo in Predicazione, il termine usato per descrivere il
    lavoro di porta a porta dei Testimoni di Geova. Era in quelle occasioni che
    avevo la possibilità vedere la magia dell’infanzia altrui. Dato che ero già
    una celebrità, dovevo camuffarmi con barba, gommapiuma e occhiali e
    passavamo la giornata in giro per le case dei sobborghi nel sud della
    California, facendo il porta a porta o distribuendo il nostro giornale La
    Torre di Guardia nei supermercati. Adoravo poter entrare in quelle case
    normalissime e vedere i ragazzini giocare a Monopoli e le nonne con i
    nipotini e tutte quelle scene meravigliosamente ordinarie della vita di
    ogni giorno. Lo so, molti potrebbero obiettare che non si tratta poi di
    niente di eccezionale, ma per me erano assolutamente estasianti.
    Una volta pensavo di essere l’unico ad essere cresciuto senza una vera e
    propria infanzia. Credevo, infatti, che ci fossero solo pochissime persone
    in grado di condividere le mie stesse sensazioni. Quando recentemente ho
    incontrato Shirley Temple Black, la grande baby star degli anni 30 e 40,
    all’inizio non ci siamo detti niente. Abbiamo semplicemente pianto insieme,
    perché era in grado di capire la mia tristezza come solo i miei carissimi
    amici Elizabeth Taylor e Maculay Culkin possono.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:29 am

    Non vi sto dicendo questo per guadagnarmi la vostra simpatia, ma per farvi
    capire il primo punto importante che vorrei presentarvi – non sono solo le
    star di Hollywood ad aver sofferto per la perdita dell’infanzia.
    Oggi, questo fenomeno rappresenta una vera e propria calamità, una
    catastrofe al livello globale. L’infanzia è diventata la più grande perdita
    della vita odierna. Tutto intorno a noi stiamo creando eserciti di
    ragazzini che non hanno conosciuto la gioia, a cui non è stato concesso il
    diritto e la libertà di sapere cosa significa essere bambini.
    Al giorno d’oggi, i bambini sono costantemente incoraggiati a crescere in
    fretta, come se questo periodo conosciuto come infanzia fosse un momento da
    superare subito, un peso da cui liberarsi in fretta.

    E su questo posso dirvi di essere uno dei più grandi esperti al mondo.

    La nostra è una generazione che ha dovuto assistere all’abrogazione
    dell’accordo fra genitori e figli. Gli psicologi pubblicano continuamente
    libri su quanto sia distruttivo negare ai bambini l’amore incondizionato
    che è così necessario per un sano sviluppo della mente e la formazione del
    carattere. E, a causa di tutta questa indifferenza, troppi dei nostri
    bambini devono, essenzialmente, crescere da soli. Crescono lontani dai loro
    genitori, dai nonni e dagli altri membri della famiglia, come se tutto
    intorno si fosse dissolto quel legame indistruttibile che una volta legava
    una generazione con l’altra.
    Questa violazione ha dato vita ad una nuova generazione, potremmo chiamarla
    Generazione O, a cui ora è stata passata la torcia dalla Generazione X.
    La ‘O’ sta per una generazione che ha tutto per quanto riguarda
    l’esteriorità (in inglese ‘Outside’ sta per esteriore, ndr), benessere,
    successo, bei vestiti e macchine costose, ma un vuoto tagliente dentro.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:29 am

    Quella cavità nel nostro petto, quel semplice nucleo, quel vuoto al centro
    di quel luogo dove una volta batteva il nostro cuore e dove prima c’era
    amore.

    E non sono solo i bambini a soffrire. Anche i genitori soffrono.

    Quanto più coltiviamo piccoli adulti nei corpi di bambini, tanto più
    perdiamo le nostre qualità di essere un po’ come loro, e c’è tanto per cui
    vale la pena mantenere alcuni aspetti dei bambini anche da adulti.

    L’amore, signore e signori, è il legame familiare più importante
    dell’umanità, il lascito più caro, l’eredità più preziosa. Ed è un tesoro
    che passa da una generazione all’altra.
    Forse le generazioni precedenti non avranno goduto del benessere che
    abbiamo avuto noi, magari non avevano l’elettricità e il riscaldamento, ma
    in queste case non c’era il buio e non erano fredde. Erano illuminate dal
    bagliore dell’amore e riscaldate dal vero calore del cuore umano. I
    genitori, senza distrazioni di lusso e arrivismo, davano ai propri bambini
    la precedenza su tutto.

    Come tutti saprete, i nostri due paesi hanno avuto una disputa su alcune
    affermazioni di Thomas Jefferson, riguardo “certi diritti innegabili”.
    E mentre fra Americani e Inglesi potrebbe continuare la disputa, ciò che
    non si può assolutamente mettere in discussione è il fatto che i bambini
    hanno certi diritti inalienabili, e la graduale erosione di questi diritti
    ha portato alla mancanza di gioia e sicurezza nelle vite di milioni di
    bambini in tutto il mondo.
    Dunque, vorrei proporre di stilare in ogni casa un Dichiarazione Universale
    dei Diritti del Bambino, i cui punti fondamentali siano:

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:30 am

    Il diritto di essere amati, senza doverselo guadagnare

    Il diritto di essere protetti, senza doverselo meritare

    Il diritto di sentirsi importante, anche se sei venuto al mondo senza niente

    Il diritto di essere ascoltato, senza dover risultare interessante

    Il diritto di poter ascoltare una fiaba a letto, senza dover competere col
    tg della sera o EastEnders

    Il diritto all’educazione senza doversi beccare un proiettile a scuola

    Il diritto di essere considerato adorabile, anche se hai una faccia che
    solo una madre potrebbe amare.

    Amici, la conoscenza e la coscienza umana devono avere inizio con la
    consapevolezza di essere amati.
    Prima di sapere se hai i capelli rossi o castani, prima di sapere se sei
    bianco o nero, prima di sapere di che religione sei, devi sapere che sei
    amato.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:31 am

    Circa 12 anni fa, quando stavo per iniziare il Bad Tour, un ragazzino venne
    a visitarmi con in suoi genitori a casa in California. Stava morendo di
    cancro e mi disse quanto amasse me e la mia musica. I suoi genitori mi
    dissero che era destinato a morire, e che sarebbe potuto succedere da un
    giorno all’altro, e io gli dissi, “fra tre mesi aprirò il mio tour proprio
    nella tua città, Kansas. Voglio che tu venga allo show. Ora ti regalerò una
    giacca che ho indossato in uno dei miei video”. I suoi occhi si
    illuminarono e mi disse, “vuoi regalarla a me?”. Io gli dissi di si, “ma mi
    devi promettere che la indosserai al concerto”. Stavo cercando di fargli
    tenere duro. Gli dissi che quando sarebbe venuto allo show, avrei voluto
    vederlo con quella giacca e quel guanto e gli regalai uno dei miei guanti
    di paillette – e non sono solito regalare quei guanti.

    Era in paradiso, ma forse lo era già troppo, perché quando andai a Kansas,
    era già morto. L’avevano seppellito con la giacca e il guanto.
    Aveva solo 10 anni.

    Dio solo sa, e io so, quanto abbia cercato di vivere. Ma almeno quando è
    morto, sapeva di essere amato, non solo dai suoi genitori, ma anche da me,
    un perfetto sconosciuto. Io gli volevo bene.
    E con tutto quell’amore sapeva di non essere venuto al mondo da solo, come
    non se ne è andato da solo.

    Se vieni al mondo sapendo di non essere solo e te ne vai allo stesso modo,
    riesci ad affrontare tutto ciò che accade nel cammino della vita.
    Un professore potrebbe bocciarti, ma non ti sentirai inferiore, un boss
    potrebbe opprimerti, ma non ti sentirai oppresso, una potente azienda
    potrebbe sconfiggerti, ma trionferai comunque. Come potrebbero prevalere
    solo buttandoti giù? Tu sai che sei una persona amata. Il resto è solo
    contorno. Ma se non puoi dire di essere amato, sei condannato a cercare
    qualcosa che riempia quel vuoto. Non importa quanti soldi fai o quanto sia
    famoso, ti sentirai comunque vuoto. Stai solo cercando amore
    incondizionato, vuoi solo essere accettato per quello che sei, ed è questo
    che ti è stato negato quando sei venuto al mondo.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:31 am

    Amici, lasciate che vi faccia un quadro della situazione. Questo è un
    giorno qualunque in America:

    sei ragazzi al di sotto dei 20 anni si suicideranno, 12 ragazzini sotto i
    20 anni moriranno per armi da fuoco. Sto parlando di un giorno, non di un
    anno. 399 bambini saranno arrestati per abuso di droga, 1.352 nasceranno da
    madri minorenni. E questo accade in uno dei paesi più ricchi e sviluppati
    del mondo. Si, nel mio paese c’è un’epidemia di violenza superiore a
    qualsiasi altro paese industrializzato. Questo è il modo in cui i ragazzi
    in America esprimono il loro dolore, la loro rabbia. Ma non pensate che non
    ci sia la stessa angoscia, la stessa sofferenza nei ragazzi qui nel Regno
    Unito.

    Alcuni studi condotti in questo paese dimostrano che ogni ora, tre
    minorenni in Inghilterra affliggono il proprio corpo, spesso tagliandosi o
    bruciandosi o prendendo un’overdose. È il modo che hanno scelto per
    superare il dolore o l’agonia dei sentimenti.
    In Gran Bretagna, appena il 20% delle famiglie cenano insieme una volta
    all’anno. Una volta all’anno!
    E che fine ha fatto la cara vecchia tradizione di leggere ai nostri figli
    una favola la sera? Alcune ricerche svolte negli anni 80 hanno dimostrato
    che i bambini a cui vengono lette le favole, hanno molte meno difficoltà
    nelle materie letterarie superando di gran lunga i compagni a scuola.
    Eppure, meno del 33% dei bambini inglesi dai 2 agli 8 anni hanno
    l’opportunità di ascoltare una favola la sera quando sono a letto. Non vi
    sembrerà molto grave, ma dovete pensare che ai loro genitori, quando
    avevano la loro stessa età, venivano lette ogni sera.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:32 am

    È chiaro che non dobbiamo chiederci da dove vengano tutta questa
    sofferenza, tutta questa rabbia e questi comportamenti violenti. È evidente
    che i ragazzi si stiano ribellando contro l’indifferenza, urlando la
    propria rabbia per essere notati.

    Varie agenzie di protezione per l’infanzia in America hanno riportato che
    ogni anno sono milioni i bambini vittime di maltrattamento nella forma di
    abbandono. Sì, abbandono. In ricche case, piene di ogni tipo di gadget
    elettronico. Case dove i genitori tornano, ma non ci sono veramente, perché
    la loro testa è ancora in ufficio. E i loro figli? Beh, ai loro figli resta
    giusto qualche briciola di emozione. E non puoi avere molto dalla TV, dal
    computer o dai video.

    Questi numeri così freddi, che per me alterano l’animo e turbano lo
    spirito, dovrebbero spiegarvi perché ho dedicato tanto del mio tempo e
    delle mie risorse per far si che il nostro progetto Heal The Kids sia un
    successo colossale.

    Il nostro obiettivo è semplice: ricostruire quel legame fra genitori e
    figli, rinnovare la promessa ed illuminare il cammino a tutti i bambini che
    un giorno dovranno camminare da soli sulla terra. Ma dato che questa è la
    mia prima lezione pubblica, e mi avete accolto così calorosamente nei
    vostri cuori, vorrei dirvi ancora alcune cose. Tutti noi abbiamo la nostra
    storia, e in quel senso le statistiche potrebbero diventare qualcosa di
    personale.

    Dicono che essere genitori è un po’ come ballare. Tu fai un passo, tuo
    figlio ne fa un altro. Ho scoperto che spingere i genitori a ri-dedicarsi
    ai propri figli è solo una faccia della medaglia.
    L’altro lato è preparare i bambini a ri-accettare i propri genitori.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:32 am

    Quando ero molto giovane, avevo un cane, si chiamava Black Girl, un
    incrocio fra un lupo e un cane da caccia. Non solo era un ottimo cane da
    guardia, era tanto timorosa e nervosa che non so come non svenisse ogni
    volta che passava un camion o che c’era un temporale. Io e mia sorella
    Janet davamo a quel cane tanto affetto, ma non siamo mai riusciti a
    conquistare la fiducia che le era stata tolta dal suo precedente padrone.
    Sapevamo che la picchiava. Non sapevamo con cosa, ma qualsiasi cosa fosse,
    era abbastanza forte da inaridire l’anima di quella povera bestia.

    Molti bambini oggi sono cuccioli feriti che si sono auto-svezzati dal
    bisogno d’amore. Non potrebbero fregarsene di meno dei loro genitori.
    Lasciati a se stessi, scelgono di prediligere la propria indipendenza.
    Hanno continuato per la propria strada, lasciandosi i genitori dietro. Poi,
    ci sono i casi ben peggiori in cui i ragazzi hanno scelto di covare
    animosità e risentimento verso i genitori, pronti a rinfacciare ogni minimo
    errore.

    Sta sera, voglio che nessuno di noi faccia questo errore.

    È per questo che voglio esortare tutti i figli del mondo – a cominciare da
    noi qui presenti sta sera – a perdonare i propri genitori, se ci siamo
    sentiti messi da parte. Perdoniamoli, e insegniamo loro ad amare di nuovo.

    Forse non vi suonerà nuovo sapere che non ho avuto un’infanzia proprio
    idilliaca.

    La forte tensione che c’è fra me e mio padre è risaputa.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:33 am

    Mio padre è un uomo molto duro e ha sempre spinto molto me e i miei
    fratelli, si dalla tenera età, a dare il meglio di noi stessi. Aveva molta
    difficoltà a mostrare il suo affetto. Non mi ha mai detto di volermi bene.
    E non è si mai nemmeno complimentato. Se facevo un grande show, mi diceva
    che era buono. Se lo spettacolo era buono, non diceva niente. Ciò che
    sembrava gli importasse più di ogni altra cosa era il nostro successo
    commerciale. E in quello era più che abile. Mio padre era un manager
    geniale ed io e i miei fratelli dobbiamo il nostro successo professionale
    al modo in cui ci ha sempre spinti. È stato lui a coltivare il mio talento
    di showman e sotto la sua guida non potevo fare passi falsi.

    Ma io volevo il mio Papà. Volevo un padre che mi dimostrasse amore. E mio
    padre non l’ha mai fatto. Non mi ha mai detto ti voglio bene guardandomi
    negli occhi, non ha mai giocato con me. Non mi ha mai portato a cavalcioni,
    non mi ha mai buttato un cuscino o un palloncino d’acqua. Però ricordo di
    una volta, avevo circa quattro anni, e c’era una piccola fiera e lui mi
    prese in braccio e mi mise su un pony. Fu un gesto da poco, probabilmente
    lui se ne sarà dimenticato cinque minuti dopo, ma grazie a quel momento ho
    riservato un posto speciale per lui nel mio cuore. I bambini sono fatti
    così, le piccole cose significano tanto e per me quel momento significò
    tutto. È stata la prima e l’ultima volta in tutta la mia vita, ma mi ha
    fatto stare bene su di lui e sul mondo intero.

    Ora sono padre anch’io, e mi capita di pensare ai miei figli, Prince e
    Paris, e su quanto desideri che pensino a me quando saranno cresciuti.
    Vorrei che ricordassero quanto li abbia voluti sempre vicini a me ovunque
    andassi, quanto abbia cercato di metterli davanti a qualsiasi altra
    priorità. Ma dovranno affrontare molti ostacoli. I miei figli sono
    costantemente inseguiti dai paparazzi, e non hanno sempre l’opportunità di
    andare al parco o al cinema con me. E se una volta cresciuti ce l’avranno
    con me? Quanto influiranno le mie scelte sulla loro gioventù? Perché non
    abbiamo avuto un’infanzia normale come tutti gli altri?, potrebbero
    chiedermi. Prego che in quel momento i miei figli mi diano almeno il
    beneficio del dubbio. Che si dicano, “nostro padre ha fatto del suo meglio,
    dato le poche scelte che aveva. Magari non sarà stato perfetto, ma è stato
    un uomo caloroso e decente, che ha cercato di darci tutto l’amore del
    mondo”.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:35 am

    Spero che si concentrino sempre sulle cose positive, sui sacrifici che
    faccio per loro, invece di criticarmi per le cose a cui dovranno rinunciare
    o per gli errori commessi durante la loro crescita.
    Siamo tutti figli di qualcuno, e sappiamo che per quanto uno si sforzi, gli
    errori ci saranno sempre. Fa parte dell’essere umano. Quando penso a
    questo, a quanto speri che i miei figli non mi giudichino male e che mi
    perdonino, mi ritrovo a pensare a mio padre e, malgrado ciò che ho detto
    poco fa, sono costretto a pensare che mi ha dovuto amare. Mi amava, e io lo
    sapevo. Erano delle piccole cose che me lo dimostravano. Quando ero
    piccolo, ero molto goloso – lo eravamo tutti. Andavo matto per le ciambelle
    glassate e mio padre lo sapeva. Così, ogni tanto scendevo giù in cucina e
    sulla dispensa trovavo una busta con dentro le ciambelle glassate – nessun
    biglietto, nessuna spiegazione – solo le ciambelle. Era come Babbo Natale.
    Certe volte, avevo voglia di rimanere sveglio la notte per vederlo
    lasciarle lì, ma proprio come Babbo Natale, non volevo rovinare la magia
    per paura che non l’avrebbe più fatto. Mio padre le lasciava lì nel mezzo
    della notte, perché non voleva che qualcuno lo cogliesse nel suo punto
    debole. Aveva paura delle emozioni umane, non capiva o non sapeva come
    gestirle. Ma c’erano le ciambelle. Se do libero sfogo alla memoria, mi
    vengono in mente altri ricordi, ricordi di piccoli gesti, che, anche se
    imperfetti, provano come facesse ciò che poteva.

    Dunque, sta sera, piuttosto che focalizzare la mia attenzione su quello che
    mio padre non ha fatto, voglio sottolineare tutte le cose che ha fatto e
    sulle sue sfide personali. Voglio smetterla di giudicarlo. Ho iniziato a
    riflettere sul fatto che mio padre è cresciuto nel sud, in una famiglia
    molto povera. È cresciuto durante la Depressione e suo padre, che lavorava
    tutto il giorno per dar da mangiare ai figli, non dimostrava molto affetto
    alla sua famiglia ed ha cresciuto mio padre ed i suoi fratelli con un pugno
    di ferro. Chi potrebbe immaginare come deve essere stato per un uomo di
    colore crescere nel sud, privato di dignità, senza alcuna speranza,
    cercando disperatamente di diventare un uomo in un mondo che ti vede come
    subordinato?
    Sono stato il primo cantante di colore il cui video è stato trasmesso su
    MTV ed è stato un grande evento. E stiamo parlando degli anni 80!

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:35 am

    Mio padre si trasferì in Indiana ed ebbe una famiglia numerosa, lavorava
    tantissime ore al giorno in acciaieria, un lavoro che uccide e umilia lo
    spirito, tutto solo per mandare avanti la sua famiglia. Cosa c’è di strano
    se aveva difficoltà ad esternare i propri sentimenti? C’è forse qualcosa di
    strano se ha voluto indurirsi, costruire delle barriere emozionali? E
    soprattutto, non c’è da stupirsi se ha spinto i propri figli verso il
    successo, così che non avessero una vita indegna e povera, che lui
    conosceva benissimo. Ho imparato a vedere la severità di mio padre come una
    forma d’amore, magari non giusta, ma comunque amore. Mi ha spinto perché mi
    amava, perché voleva che nessun altro dovesse patire ciò che aveva patito
    lui. E ora, col tempo, l’amarezza ha lasciato il posto alla grazia. Più che
    rabbia, sento assoluzione, più che una rivincita voglio riconciliazione. E
    la rabbia iniziale ha lasciato il posto al perdono.

    Quasi dieci anni fa, ho fondato un’associazione, la Heal The World. Il nome
    era qualcosa che sentivo dentro. Non sapevo in realtà che, come poi mi ha
    fatto notare Schmuely, queste parole sono il fondamento della profezia del
    Vecchio Testamento.
    Se credo veramente che questo mondo possa essere sanato, nonostante a
    tutt’oggi sia ancora angustiato dalle guerre e dai genocidi? Penso davvero
    che i nostri bambini possano essere guariti, malgrado vadano a scuola
    armati e sparino ai propri compagni, come è successo alla Columbine, o
    picchino a morte un povero barbone indifeso, come è capitato a Jamie Bulger?
    Certo che ci credo, altrimenti non sarei qui sta sera.

    Ma tutto ha inizio dal perdono, perché sanare il mondo significa risanare
    se stessi, e per guarire i bambini, prima di tutto dobbiamo ritrovare il
    bambino che è in noi.
    In quanto adulto, e in quanto genitore, mi sono reso conto che non posso
    essere un uomo completo, o un genitore capace di amare incondizionatamente,
    se prima non metto da parte i fantasmi della mia infanzia. Ed è questo che
    vi chiedo sta sera. Vivete secondo il 5° comandamento. Onora i tuoi
    genitori e non li giudicare. Dai loro il beneficio del dubbio. È per questo
    che voglio perdonare mio padre e smetterla di giudicarlo. Voglio
    perdonarlo, perché voglio un padre e questo è l’unico che ho. Voglio
    buttarmi dietro il peso del passato, voglio essere libero di iniziare un
    nuovo rapporto con mio padre, per il resto della mia vita, incondizionato
    dai fantasmi del passato.
    In un mondo pieno di odio, dobbiamo ancora provare ad amare. In un mondo
    pieno di rabbia, dobbiamo provare ancora ad amarci. In un mondo pieno di
    disperazione, dobbiamo ancora provare a sognare. In un mondo pieno di
    sfiducia, dobbiamo ancora crederci.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:36 am

    A tutti coloro che si sentono abbandonati dai propri genitori, chiedo di
    mettere da parte il proprio disappunto. A tutti quelli che si sentono
    maltrattati dai propri padri e dalle proprie madri, chiedo di non
    continuare a farsi del male. Infine, a tutti coloro che vorrebbero
    allontanare i propri genitori, chiedo di porgere loro una mano.
    Vi sto chiedendo, mi sto chiedendo, di amare i propri genitori
    incondizionatamente, così che possano imparare ad amare da noi, i loro
    figli. Così che finalmente l’amore possa ritornare a regnare in un mondo
    desolato e sperduto.
    Una volta, Schmuely mi ha parlato della profezia biblica secondo cui
    verranno un mondo e un tempo, in cui “i cuori dei genitori verranno
    risanati attraverso i cuori dei loro figli”.

    Amici miei, noi siamo quel mondo, non siamo quei bambini.

    Mahatma Gandhi ha detto: “Il debole non è in grado di perdonare. Il perdono
    è un attributo dei forti”.

    Sta sera, siate forti. Dovete essere più forti che mai, dovete vincere la
    sfida più importante – ricostruire quel legame rotto.
    Dobbiamo superare qualsiasi tipo di difficoltà la nostra infanzia possa
    averci creato e, detta nelle parole del Rev. Jesse Jackson, perdonarsi a
    vicenda, redimersi gli uni con gli altri e andare avanti. Questo richiamo
    al perdono non può sicuramente cambiare le cose da un momento all’altro, ma
    almeno è un inizio, e il risultato è che tutti ci sentiremo meglio.

    Quindi, signore e signori, voglio concludere questo mio discorso con la
    fede, la gioia e l’entusiasmo.

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 8:37 am

    Da oggi in poi, possa il mondo ascoltare un nuova melodia.

    Lasciate che questa melodia sia il suono dei bambini che sorridono.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il suono dei bambini che giocano.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il canto dei bambini.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il l’ascolto dei genitori.

    Insieme, creeremo una sinfonia di cuori, gioendo del miracolo dei nostri
    bambini e riempiendoci della bellezza dell’amore.

    Saniamo il mondo e cancelliamo il suo dolore.

    Fa che tutti possiamo cantare insieme una meravigliosa canzone.

    Dio vi benedica tutti, e vi voglio bene.”

    Michael Jackson
    6 Marzo 2001
    Oxford, Uk

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 9:22 am

    questa e’ una delle sue canzoni, dedicate al bisogno di aiutare i bambini che soffrono. Leggete il testo della traduzione e sentite la dolcezza della sua musica.
    Come vi ho detto, lui usava la sua musica per inviare un messaggio di vita.

    TRADUZIONE
    Noi preghiamo per i nostri padri, preghiamo per le nostre madri
    Ci auguriamo che i nostri familiari stiano bene
    Cantiamo canzoni per la speranza, di quelli che si baciano
    Ma non per quelli che non ci sono più
    Ritornello 1:
    questa è per tutti i bambini perduti
    questa è per tutti i bambini perduti
    questa è per tutti i bambini perduti, augurando loro il meglio
    e sperando che tornino a casa
    quando siedi lì e dai gli ordini, contando le tue gioie
    offrendo il tuo tempo
    quando mi metti a letto e il mio cuore sta piangendo
    perché sto tenendo un posto
    per tutti i bambini i perduti
    questa è per tutti i bambini perduti
    questa è per tutti i bambini perduti, augurando loro il meglio
    e sperando che tornino a casa
    a casa dai loro padri
    vicini e al riparo con le loro madri
    vedo la porta che è già aperta
    ma nessuno ti trova
    Ritornello 3 volte
    Pregate per tutti i bambini perduti
    Preghiamo per tutti i bambini perduti
    Pensate a tutti quei bambini perduti, augurando loro il meglio
    questa è per tutti i bambini perduti
    questa è per tutti i bambini perduti
    Pensate a tutti quei bambini perduti,
    augurando loro il meglio e sperando che tornino a casa

    milly ha detto:
    17 settembre 2009 alle 11:59 am

    per chi si sente di partecipare esiste una petizione internazionale per la nomination di MJ al premio Nobel per la Pace.

    http://www.petitionspot.com/petitions/mjnobelpeaceprize

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