Benedetto XVI ha aperto a Roma l’Anno Paolino nel segno del dialogo ecumenico

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Papa Benedetto XVI e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo INel pomeriggio di sabato 28 Giugno, nella Basilica di San Paolo a Roma, Sua Santità Benedetto XVI ha celebrato la solenne liturgia di apertura dell’Anno Paolino, all’insegna di un rinnovato Dialogo Ecumenico. Ad attendere il Santo Padre nella Basilica Romana era infatti presente il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e i delegati fraterni delle altre confessioni cristiane, tra cui anche un rappresentante dell’Arcivescovo di Canterbury, impossibilitato ad intervenire di persona alla cerimonia.
Al termine di una processione fino al quadriportico della Basilica, davanti alla statua di Paolo Apostolo, il Santo Padre ha acceso il primo cero del bracere che, fino al 29 giugno 2009, arderà per tutto il corso dell’Anno Paolino. Lo stesso gesto è stato ripetuto al Patriarca Ecumenico e dal Rappresentante del Primate Anglicano.
La processione ha quindi varcato la Porta Paolina ed è entrata nella Basilica dove Benedetto XVI, giunto in presbiterio, è sceso alla Confessione per venerare il Sepolcro dell’Apostolo. È iniziata quindi la Celebrazione dei Vespri.
“San Paolo – ha ricordato Benedetto XVI – è il ‘Maestro delle genti’, la cui parola si apre al futuro, verso tutti i popoli e tutte le generazioni. Paolo non è per noi – ha scandito – una figura del passato, che ricordiamo con venerazione. Egli è anche il nostro maestro, apostolo e banditore di Gesù Cristo anche per noi. Siamo quindi riuniti non per riflettere su una storia passata, irrevocabilmente superata. Paolo vuole parlare con noi oggi. Per questo ho voluto indire questo speciale Anno Paolino: per ascoltarlo e per apprendere ora da lui, quale nostro maestro, la fede e la verità, in cui sono radicate le ragioni dell’unità tra i discepoli di Cristo”.
“In questa prospettiva – ha spiegato Benedetto XVI ai 3 mila fedeli presenti – ho voluto accendere, per questo bimillenario della nascita dell’Apostolo, una speciale ‘Fiamma Paolina’, che resterà accesa durante tutto l’anno”. Nella “ricerca della fisionomia interiore di san Paolo”, Benedetto XVI ha anche rievocato le parole che Gesù gli rivolse sulla strada per Damasco “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” per evidenziare come in queste parole c’è “l’identificazione” tra Cristo e la sua Chiesa.
E’ “il Signore stesso”, allora, che chiede: “Come avete potuto lacerare il mio Corpo? Davanti al volto di Cristo, questa parola diventa al contempo una richiesta urgente: Riportaci insieme da tutte le divisioni. Fa’ che oggi diventi nuovamente realtà: c’è un solo pane, perciò noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo”.
Da parte sua il Patriarca Ecumenico ha auspicato “che la vita e le Lettere di San Paolo continuino ad essere per noi fonte di ispirazione «affinché tutte le genti obbediscano alla fede in Cristo”. “La radicale conversione ed il kerygma apostolico di Saulo di Tarso – aveva detto poco prima – hanno ‘scosso’ la storia nel senso letterale del termine ed hanno scolpito l’identità stessa della cristianità”.
“Questo sacro luogo fuori le Mura – ha detto ancora Bartolomeo I – è senza dubbio quanto mai appropriato per commemorare e celebrare un uomo che stabilì un connubio tra lingua greca e mentalità romana del suo tempo, spogliando la cristianità, una volta per tutte, da ogni ristrettezza mentale, e forgiando per sempre il fondamento cattolico della Chiesa Ecumenica”.
L’Anno Paolino – come informa l’agenzia Asianews, è stato aperto oggi pomeriggio anche a Damasco – la città della conversione dell’apostolo – e coinvolge tutte le comunità cristiane: cattolici, ortodossi e protestanti.

4 pensieri riguardo “Benedetto XVI ha aperto a Roma l’Anno Paolino nel segno del dialogo ecumenico

    virginio fogliazza ha detto:
    30 giugno 2008 alle 5:04 PM

    Ma a Roma – all’apertura dell’anno Paolino – c’era anche GREGORIOS III…, con sede a Damasco, Patriarca della Chiesa Greco Melkita Cattolica .
    E’ vero, nell’omilia del s.Padre non c’è stato un cenno su quello che, sulla via di Damasco Gesù ha domandato a Saulo “Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?”.. facendolo stramazzare a terra dal suo cavallo.
    Il progetto di Saulo di andare a perseguitare la Chiesa di Damasco, significa che in questa città fin dagli inizi del cristianesimo, c’era una fiorente comunità cristiana, che poteva diventare un pericolo per chi voleva salvaguardare le tradizioni dei Padri dell’ebraismo. Diversamente non si comprende come Saulo affrontò quel lungo viaggio.
    Ma qui l’inaspettato incontro con Cristo gli ha cambiato la vita…
    A volte -umanamente- penso a che cosa sarebbe diventata la Chiesa senza Paolo… fose una povera civitas cristiana, arroccata, ma fuori dalla storia del mondo.

    Gregorios III, dopo la Messa del Papa in san Pietro è giunto all’Eremo ” mons. Attilio”, ospite di don Virginio per approfondire alcune tematiche circa il consolidamento del “piccolo Ponte verso l’Oriente cristiano”, nato un anno fa sotto l’argine del grande Fiume.
    E’ ripartito stasera per la Germania.

    Calibano ha risposto:
    30 giugno 2008 alle 5:55 PM

    La ringrazio, don Virginio, per questa sua precisazione!
    Ho attinto dalla stampa cattolica le informazioni sull’apertura dell’Anno Paolino, confidando in un’informazione completa e precisa. Purtroppo -e i fatti lo dimostrano- non c’è da fidarsi.
    Omissioni del genere sono tanto più gravi in quanto nascondono ai lettori la significativa presenza, in una circostanza tanto solenne, di una realtà, quella dell’Oriente Cristiano, che non solo è presente e attivo nella vita della Chiesa, ma che ci ricollega in modo più intimo e profondo con le radici stesse della nostra identità cristiana.
    Grazie ancora.
    Giacomo

    P. Sergio, MINSK ha detto:
    6 luglio 2008 alle 8:55 PM

    Con grande piacere leggo oggi (6.07.08) a Minsk, in Bielorussia, il Commento di Mons. Virginio.
    Ho avuto la gioia e l’onore di poter salutare personalmente Sua Beatitudine GREGORIOS III nella Basilica di S. Pietro il 29 giugno, prima della s. Messa con il Papa.
    La presenza di S.B. Patriarca GREGORIOS III in quest’occasione era veramente profetica.
    Sono lieto di sapere che da Roma Sua Beatitudine si e’ recato all’Eremo Mons. Attilio ed e’ stato accolto dal Reverendissimo Archim. Virginio.
    Auguri per l’attivita preziosa di Mons. Virginio.

    Redazione ha risposto:
    6 luglio 2008 alle 9:12 PM

    Un grazie sincero per queste parole del Rev.mo Archimandrita Sergius Gajek, Visitatore Apostolico “ad nutum Sanctae Sedis” per i greco-cattolici in Bielorussia, che ha voluto onorarci della sua attenzione.
    Sarà sempre un grande piacere per noi poter diffondere, sia pur nei limiti del nostro modestissimo spazio, le informazioni sulla vita della Chiesa Greco-Cattolica dei nostri fratelli in Bielorussia, ai quali preghiamo il Rev.mo Archimadrita Sergius di rappresentare l’invito a stabilire un contatto permanente su queste pagine. Conoscersi, dialogare e -perché no?- progettare insieme iniziative comuni potrà rafforzare il vincolo di fraternità che la comune vocazione ad un autentico ecumenismo ci sprona a coltivare sempre più.
    Grazie ancora della Sua Visita, Rev.mo Archimandrita Sergius!

    Giacomo

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